C’è molta confusione intorno a “agricoltura e vino naturale”, dal momento che contiene una vasta quantità di interpretazioni riguardo a come procedere. Come Jamie Good dice in uno dei capitoli del suo libro “Wine Science”: Naturalità nel vino; quanta manipolazione è accettabile?
Per quanto mi riguarda, mi sento molto connesso con il principio degli indiani nordamericani di provare per quanto possibile a non disturbare la terra su cui si cammina, comprendendo allo stesso tempo che con ogni passo danneggiamo il mondo vegetale. Questa mi sembra una buona visione da tenere a mente quando coltiviamo la terra, specialmente quando prepariamo il terreno per una nuova vigna, per danneggiare il meno possibile e pensare a come riportare equilibrio.
Come per la parte in cantina, credo che alla fine il “vino naturale” non esista, dal momento che esso rappresenta un approccio personale che si compie, in un modo o in un altro, con manipolazioni, per ottenere il prodotto finale. Vino artigianale, a basso intervento è per me una descrizione più appropriata.
Molte volte sorge la domanda su quale gruppo sia il più naturale: biologico, biodinamico, Fukuoka, macrobiotico, Alla fine tutte queste persone lavorano con una certa filosofia e rispetto per la terra. La quantità di naturalità è, e sarà sempre difficile da misurare. Quanto in profondità si voglia andare è, secondo me, sia un personale calcolo dei rischi, che un problema filosofico, correlato al proprio territorio.
Quando ho cominciato, nel 2001, ero fortemente contrario alla legislazione sulla “naturalità” dell’agricoltura, per le difficoltà nel definirla. Dopo tante discussioni e conversazioni con altri produttori come Angiolino Maule, Nicolas Joly e molti altri, sono arrivato alla decisione di mettere la mia azienda sotto il controllo degli standard del biologico, dal momento che questi sono gli unici standard legalmente accettati di “agricoltura naturale”. Questa procedura è cominciata ufficialmente nel 2007, e siamo certificati come azienda in biologico dal 2010, sebbene, visto che acquisiamo gradualmente nuovi terreni o vigne, ne avremo sempre qualcuno in “fase di conversione”.
La ragione principale per questo “cambiamento di visione” è stato il fatto che chiunque può dichiarare di fare prodotti naturali. Chi controlla e garantisce questo? Dal momento che non voglio più sprecare tempo in infinite ed inutili discussioni su quanto naturali siano i nostri prodotti, abbiamo adesso un’autorità che controlla la nostra azienda e la certifica. La reale garanzia di un prodotto, tuttavia, è data dalla reputazione di un produttore.
Diciamo che la vedo così: l’organizzazione QCERTIFICAZIONI controlla e certifica lo standard legale di “naturalità”, e noi, come produttori, garantiamo “ciò che si estende oltre quello”!
I nostri numeri di Certificazione e Registrazione sono:
Codice Ente Controllo: IT BIO 014 (www.qcertificazioni.it)
Codice Operatore: 100749